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Prestiti a Tasso Basso

La definizione di prestiti a tasso basso è già insita nella stessa espressione. Trattasi di finanziamenti che prevedono l’applicazione di bassi tassi di interesse sulle somme offerte da una banca o società finanziaria.
La scelta di un finanziamento è un’operazione complessa, che prevede un’analisi meno semplice di quanto si creda. Ci sono tante variabili che intervengono in gioco, quando bisogna valutare la convenienza o meno di un finanziamento, e per lo più sono dipendenti da fattori di natura soggettiva, ossia legate alla persona che richiede il finanziamento e alle sue caratteristiche anagrafiche, creditizie e professionali.
Tuttavia, la variabile di maggiore importanza nella scelta di un prestito è senza dubbio il tasso di interesse. Essendo per il debitore un sovrappiù da corrispondere al creditore sulla somma capitale ricevuta in prestito, tanto più alto questo sarà, quanto meno conveniente diventa il prestito stesso.
Quindi, in linea generale, possiamo affermare con certezza che i prestiti a tasso basso siano quelli maggiormente convenienti per il debitore a cui sono stati erogati.
Tuttavia, la scelta è meno agevole di quanto si creda e implica conoscenze del mercato finanziario molto più approfondite di quanto l’uomo comune immagini. Ad esempio, è conveniente nel lungo periodo scegliere un mutuo a tasso fisso al 4%, o un mutuo a tasso variabile al 2%?
A prima impressione, dovremmo scegliere indubbiamente il mutuo a tasso variabile al 2%, perché il tasso è più basso di quello a tasso fisso del 4%. Ma nel lungo periodo, ossia nell’arco degli anni, non è detto che la nostra scelta sia stata la migliore, in quanto potrebbero esserci variazioni dei tassi al rialzo, tali che in media il tasso da noi pagato sia stato maggiore del 4% proposto dalla tipologia a tasso fisso.
Ecco perché quando si richiede un prestito, bisogna scegliere, dopo avere attentamente studiato il maggior numero possibile di finanziamenti offerti sul mercato.